Il Signore di Notte, un giallo nella Venezia del 1605
Autore:
Gustavo Vitali
Editore:
auto pubblicato cartaceo ed ebook Amazon, Kobo, Youcanprint
Anno:2020
ISBN: 9791220065382
Condizioni: NUOVO
Categoria: GIALLI
ID titolo:85491442
"Il Signore di Notte, un giallo nella Venezia del 1605" è in vendita da martedì 26 aprile 2022 alle 13:00 in provincia di Bergamo
Note su "Il Signore di Notte, un giallo nella Venezia del 1605": Il Signore di Notte un giallo nella Venezia del 1605 di Gustavo Viali
Venezia 1605 L’omicidio di un aristocratico sull’orlo della rovina apre la vicenda. Sul luogo del misfatto irrompe con fare altezzoso il protagonista, Francesco Barbarigo, patrizio di illustre casato e in carica come Signore di Notte, istituzione dell’antica Serenissima composta da sei magistrati e insieme capi della polizia. Sulle prime pensa di risolvere il caso in breve e guadagnarsi il plauso generale. Invece, emerge presto la sua assoluta inadeguatezza come investigatore e che ha preteso di farsi carico delle indagini con una superficialità pari solo alla propria vanagloria. Il Barbarigo è una figura contorta: sempre indeciso, cambia umore da un momento all’altro, perennemente tormentato da ricordi dolorosi e dalla preoccupazione di salvaguardare il nome della famiglia e insieme la propria faccia. È in ogni suo aspetto l’antitesi dell’eroe positivo, figura dalla quale per altro l’autore si è assolutamente distaccato. In genere il linguaggio è spiccio, crudo, spesso beffardo e dissacratorio. Tende a mettere in ridicolo difetti e difettucci del protagonista e insieme quelli della società dell’epoca. Per lo più Francesco incappa in una stramba relazione con una dama tanto bella, quanto indecifrabile. Convinto di poterla piegare a una relazione disinvolta giusto per il proprio comodo, sarà invece fonte di nuovi turbamenti. Qualcosa dentro di lui si agita, non lo fa star tranquillo e senza che sappia comprendere se se ne è innamorato. Infatti, esperienze poco felici del passato gli hanno inculcato la paura dell’amore e, per fuggire ai dolori dell’amore, ha rinunciato alle felicità dell’amore. Anche come amante, dopo che poliziotto, dimostra gravi pecche. Nel contesto del racconto si aprano veloci finestre sul mondo veneziano dell’epoca. Si tratta di riferimenti ad aneddoti, curiosità, fatti e fatterelli, spiegazioni su come funzionava la Repubblica Serenissima. Il tutto senza che la trama del giallo si interrompa: i personaggi restano sempre presenti e talvolta attivi nel raccontare loro stessi questi risvolti sull’onda di ricordi e altro. Nel frattempo le indagini ristagnano e il Barbarigo passa da una batosta all’altra. Nessuna delle tracce sulle quali si avventura in base a flebili indizi lo conduce alla soluzione del caso. Per sua fortuna però gli si affianca un capitano delle guardie, Domenico Stella, che ha tutta l’esperienza che a lui manca. Insieme alle contorte vicende di un racconto intrigante e di grande suspense, si apre un’ampia carrellata di personaggi, tanti realmente vissuti all’epoca, il protagonista in primis, e frutto di un lungo lavoro di documentazione per incastrarli in una trama di pura fantasia. Il lettore scopre aristocratici ricconi e quelli che vivacchiano malamente, mercanti, bari, burocrati, prostitute, sbirri, spioni e tanti altri. Ci sono anche le categorie emarginate, come gli ebrei, perché tra le tante ipotesi stravaganti il Barbarigo non si fa mancare nulla, neppure un complotto di usurai. Nel recitare i rispettivi ruoli, tutti costoro contestualizzano la società veneziana a cavallo tra Rinascimento e Barocco, quando si era appena lasciata alle spalle un secolo di splendore per infilarsi in un lento declino. Taluni sembrano muoversi circospetti, in punta di piedi, come consapevoli di quanto si sono lasciati alle spalle, oramai perduto e irripetibile, senza sapere immaginare a cosa vanno incontro. Compaiono anche personaggi sgradevoli, come i “bravi”, perché il tempo del declino è anche il loro, accomunati agli sgherri da una violenza sordida e sopraffattrice. Proprio uno di questi “bravi”, un feroce bandito che terrorizza la popolazione, sarebbe il colpevole ideale in quanto ha avuto a che fare con la vittima. Il Barbarigo e lo Stella gli danno una caccia senza quartiere, ma inutilmente: dopo una serva, un garzone, un mercante ebreo, gli usurai, una guardia corrotta o presunta tale, e chissà chi altri ancora, neppure questo risulta essere l’uomo giusto. Cosicché si ritrovano da capo alla casella d’inizio di uno sfibrante e crudele gioco dell’oca. A tormentare i pensieri dei due investigatori c’è anche del denaro piovuto improvvisamente nelle tasche dell’assassinato, senza però levarlo dalla miseria, e non solo questo. Nel frattempo poco a poco il ruolo del Barbarigo si zittisce. L’arrogante patrizio ha compreso che gli conviene stare in coda a chi ne sa più di lui per cavarsi dai pasticci. Per altro lo Stella, senza urtarne la sua suscettibilità, assume quasi un ruolo di educatore, ne frena le intemperanze, gli fa intendere diversamente la vita, lo spinge ad accantonare le reminiscenze del passato e usare il cervello fino a farlo rinascere nel finale come uomo nuovo. Tuttavia ci vorrà ancora un bel pezzo prima che Il Signore di Notte e il suo capitano riescano con gran fatica a dipanare l’intricata matassa. Nel contempo il giallo si è infittito di colpi di scena che ribaltano le poche certezze date per acquisite, agguati e delitti, compresi quelli riemersi dal passato e fino a quel momento irrisolti. Il finale sarà inaspettato e sorprendente.
Per ulteriori informazioni sul libro giallo “Il Signore di Notte” contattare l’autore Gustavo Vitali - 335 5852431 - skype: gustavo.vitali – gustavo (AT) gustavovitali.it sito ufficiale – https://www.ilsignoredinotte.it/ pagina facebook - https://www.facebook.com/ilsignoredinotte/
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"Il Signore di Notte, un giallo nella Venezia del 1605"
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Sono l’autore del libro Il Signore di Notte, un giallo nella Venezia del 1605. Alcune informazioni sul racconto:
Venezia 1605 L’omicidio di un aristocratico sull’orlo della rovina apre la vicenda. Sul luogo del misfatto irrompe con fare altezzoso il protagonista, Francesco Barbarigo, patrizio di illustre casato e in carica come Signore di Notte, istituzione dell’antica Serenissima composta da sei magistrati e insieme capi della polizia. Sulle prime pensa di risolvere il caso in breve e guadagnarsi il plauso generale. Invece, emerge presto la sua assoluta inadeguatezza come investigatore e che ha preteso di farsi carico delle indagini con una superficialità pari solo alla propria vanagloria. Il Barbarigo è una figura contorta: sempre indeciso, cambia umore da un momento all’altro, perennemente tormentato da ricordi dolorosi e dalla preoccupazione di salvaguardare il nome della famiglia e insieme la propria faccia. È in ogni suo aspetto l’antitesi dell’eroe positivo, figura dalla quale per altro l’autore si è assolutamente distaccato. In genere il linguaggio è spiccio, crudo, spesso beffardo e dissacratorio. Tende a mettere in ridicolo difetti e difettucci del protagonista e insieme quelli della società dell’epoca. Per lo più Francesco incappa in una stramba relazione con una dama tanto bella, quanto indecifrabile. Convinto di poterla piegare a una relazione disinvolta giusto per il proprio comodo, sarà invece fonte di nuovi turbamenti. Qualcosa dentro di lui si agita, non lo fa star tranquillo e senza che sappia comprendere se se ne è innamorato. Infatti, esperienze poco felici del passato gli hanno inculcato la paura dell’amore e, per fuggire ai dolori dell’amore, ha rinunciato alle felicità dell’amore. Anche come amante, dopo che poliziotto, dimostra gravi pecche. Nel contesto del racconto si aprano veloci finestre sul mondo veneziano dell’epoca. Si tratta di riferimenti ad aneddoti, curiosità, fatti e fatterelli, spiegazioni su come funzionava la Repubblica Serenissima. Il tutto senza che la trama del giallo si interrompa: i personaggi restano sempre presenti e talvolta attivi nel raccontare loro stessi questi risvolti sull’onda di ricordi e altro. Nel frattempo le indagini ristagnano e il Barbarigo passa da una batosta all’altra. Nessuna delle tracce sulle quali si avventura in base a flebili indizi lo conduce alla soluzione del caso. Per sua fortuna però gli si affianca un capitano delle guardie, Domenico Stella, che ha tutta l’esperienza che a lui manca. Insieme alle contorte vicende di un racconto intrigante e di grande suspense, si apre un’ampia carrellata di personaggi, tanti realmente vissuti all’epoca, il protagonista in primis, e frutto di un lungo lavoro di documentazione per incastrarli in una trama di pura fantasia. Il lettore scopre aristocratici ricconi e quelli che vivacchiano malamente, mercanti, bari, burocrati, prostitute, sbirri, spioni e tanti altri. Ci sono anche le categorie emarginate, come gli ebrei, perché tra le tante ipotesi stravaganti il Barbarigo non si fa mancare nulla, neppure un complotto di usurai. Nel recitare i rispettivi ruoli, tutti costoro contestualizzano la società veneziana a cavallo tra Rinascimento e Barocco, quando si era appena lasciata alle spalle un secolo di splendore per infilarsi in un lento declino. Taluni sembrano muoversi circospetti, in punta di piedi, come consapevoli di quanto si sono lasciati alle spalle, oramai perduto e irripetibile, senza sapere immaginare a cosa vanno incontro. Compaiono anche personaggi sgradevoli, come i “bravi”, perché il tempo del declino è anche il loro, accomunati agli sgherri da una violenza sordida e sopraffattrice. Proprio uno di questi “bravi”, un feroce bandito che terrorizza la popolazione, sarebbe il colpevole ideale in quanto ha avuto a che fare con la vittima. Il Barbarigo e lo Stella gli danno una caccia senza quartiere, ma inutilmente: dopo una serva, un garzone, un mercante ebreo, gli usurai, una guardia corrotta o presunta tale, e chissà chi altri ancora, neppure questo risulta essere l’uomo giusto. Cosicché si ritrovano da capo alla casella d’inizio di uno sfibrante e crudele gioco dell’oca. A tormentare i pensieri dei due investigatori c’è anche del denaro piovuto improvvisamente nelle tasche dell’assassinato, senza però levarlo dalla miseria, e non solo questo. Nel frattempo poco a poco il ruolo del Barbarigo si zittisce. L’arrogante patrizio ha compreso che gli conviene stare in coda a chi ne sa più di lui per cavarsi dai pasticci. Per altro lo Stella, senza urtarne la sua suscettibilità, assume quasi un ruolo di educatore, ne frena le intemperanze, gli fa intendere diversamente la vita, lo spinge ad accantonare le reminiscenze del passato e usare il cervello fino a farlo rinascere nel finale come uomo nuovo. Tuttavia ci vorrà ancora un bel pezzo prima che Il Signore di Notte e il suo capitano riescano con gran fatica a dipanare l’intricata matassa. Nel contempo il giallo si è infittito di colpi di scena che ribaltano le poche certezze date per acquisite, agguati e delitti, compresi quelli riemersi dal passato e fino a quel momento irrisolti. Il finale sarà inaspettato e sorprendente.
Per ulteriori informazioni sul libro giallo “Il Signore di Notte” contattare l’autore Gustavo Vitali - 335 5852431 - skype: gustavo.vitali – gustavo (AT) gustavovitali.it https://www.ilsignoredinotte.it/ https://www.facebook.com/ilsignoredinotte/ Indirizzo Web: http://https://www.ilsignoredinotte.it/
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Titolo: Il Signore di Notte Autore: Gustavo Vitali Editore: auto pubblicato ebook e cartaceo Amazon, Kobo e Youcanprint Genere: giallo, giallo storico Numero di pagine: 520